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In Africa. Ritratto inedito di un continente senza pace.

Raffaele Masto
In Africa. Ritratto inedito di un continente senza pace.
Sperling & Kupfer Editori 2004, pp. 310

Genere: Saggistica

Trama

“Prima della guerra Kigali [Ruanda] era una bella città, arrampicata su verdi colline con lunghi viali fiancheggiati da file di alberi, ampie piazze con cespugli selvatici di fiori variopinti. Nei negozi e al mercato si trovava di tutto, c’erano le banche, i locali notturni, i quartieri residenziali per i bianchi e l’élite locale. Anche le baraccopoli della periferia non esprimevano lo stridente contrasto di molte megalopoli africane. La guerra cambiò tutto”.

Descrizione

I reportage di Raffaele Masto raccolti in questo libro raccontano la tormentata storia recente dell’Africa, dalla Somalia della fallimentare missione internazionale Restore Hope al Congo, passando per la guerra Etiopia-Eritrea e il genocidio in Ruanda. Dieci anni di conflitti che hanno travolto il continente lasciando una scia di morte, milioni di vittime e di profughi, paesi sconvolti, società disgregate.
La tensione emerge protagonista, i pericoli e le minacce che deve affrontare un inviato nelle terre africane offrono il punto di vista per un ritratto inedito, disegnato di fronte alla legge delle armi quando questa strappa la gente dai villaggi, scuote i dittatori nelle loro regge, smuove all’azione i combattenti dalle basi nella giungla. E come una barchetta in balia delle onde, l’inviato è costretto a dare fondo a tutte le proprie risorse per non naufragare, per non abbandonarsi alla disperazione o al contrario al cinismo, per trovare una risposta, scorgere una logica, dare una spiegazione a ciò che sta succedendo intorno, ad un corso delle cose a volte vorticoso altre esasperatamente lento.
Spesso si ricorda quanto la disposizione all’attesa faccia parte della vita africana, ma sono attese cariche di incertezza e timore quelle che vive l’inviato di Radio Popolare nell’atmosfera sospesa di Kinshasa, mentre il dittatore malato Mobutu è in fuga e i resti del regime con al seguito mogli e figli lasciano l’albergo internazionale divenuto ultimo rifugio. Nella Kinshasa del maggio ’97, in cui non esisteva più alcuna autorità, nelle vie di una città sull’orlo del baratro, Raffaele Masto cerca di cogliere il senso degli eventi: arriverà l’avanguardia dei nuovi padroni con il suo esercito di ragazzini, Kabila entrerà trionfalmente in città, e la popolazione si abbandonerà nel frattempo ai saccheggi e alle violenze? Gira alla ricerca di segni rivelatori sull’evolversi dei fatti, attende per ore nelle strade il sempre annunciato arrivo dei vincitori e, quando finalmente sembra insediarsi un governo, si scopre insieme agli altri giornalisti sequestrato dai nuovi burocrati che impediscono a chiunque di lasciare la città. Raggiungere Brazzaville sull’altra riva del fiume rappresenta allora la salvezza, ed è a bordo della barca carica di giornalisti, sotto il tiro delle armi automatiche che il giornalista italiano si scopre in Africa: fuggiasco, clandestino, impaurito sulle acque limacciose del fiume Congo.
Buongiorno Africa, il saluto che chiude questo libro, dà però una speranza “agli africani che sanno resistere e sperare e, anche in condizioni estreme, divertirsi ed esssere solidali, ricreando una condizione di “normalità” con una capacità di adattamento che società appagate come la nostra non sono più in grado di fare”.

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